
La diagnosi energetica è uno strumento previsto e regolamentato dalla normativa europea e nazionale, in particolare dalla Direttiva 2012/27/UE e dal D.Lgs. 102/2014, che ne definiscono i requisiti metodologici e l’obbligatorietà per le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia.
Il processo si basa su un’analisi tecnica strutturata che parte dalla raccolta dei dati di consumo e dai rilievi sugli impianti e sugli edifici. Questi elementi vengono integrati in un modello energetico rappresentativo della realtà, che tiene conto dei cosiddetti fattori di aggiustamento, necessari a garantire coerenza tra i dati misurati e le condizioni operative effettive.
Attraverso tale modello è possibile simulare scenari alternativi di intervento e valutare in maniera oggettiva le diverse soluzioni di efficientamento energetico, analizzandone l’impatto tecnico ed economico. Il risultato finale non è soltanto un elenco di inefficienze, ma un piano strategico di azioni con tempi di ritorno dell’investimento, riduzione attesa dei consumi e benefici ambientali.
La diagnosi energetica, quindi, rappresenta non solo un adempimento normativo, ma anche un’opportunità concreta per aziende ed enti di ottimizzare i propri processi, ridurre i costi operativi e migliorare la sostenibilità.